Oggi.
Nessun libro da pubblicizzare. Molti libri da leggere e recensire. Mi piace.
Scoprire gli altri, tramite la loro scrittura, è un dono.
E quanti altri potrei scoprire?
Da quando ho pubblicato il mio libro mi sono spesso imbattuta in scrittori esordienti e nelle loro elucubrazioni riguardo all'editoria: mi sono resa conto che io per prima, in ogni intervista, mi ritrovo a parlare del sistema editoriale che non supporta sufficientemente gli esordienti. Oggi, attraverso l'incipit, esprimo il mio pensiero al riguardo, sperando di non offendere nessuno. Uno scrittore emergente che pubblica con una casa editrice tramite contributo non è da ritenersi meno bravo o meno meritevole di un altro, ma semplicemente meno fortunato o paziente, anche se i termini non sono appropriati. Quasi tutte le case editrici, piccole o grandi che siano, rischiano qualcosa nel pubblicare un autore esordiente, non avendo la minima idea di quanto e come possa vendere, quindi tentano di non perdere principalmente soldi assicurandosi in anticipo un determinato guadagno (se sono onesti è un guadagno comunque minimo). Ci sono casi, rari, in cui invece una CE decide di scommettere su un emergente, pubblicando la sua opera gratuitamente, e per gratuitamente intendo sia senza versamento di contributo sia senza un acquisto obbligato di un certo numero di copie, ma anche in questo caso purtroppo l'autore è poi spesso abbandonato a naufragar dolcemente ma solitariamente nel mare della promozione, spesso con acque ben più mosse rispetto al lago della pubblicazione. E poi ci sono i casi unici, ovvero quelli in cui un esordiente viene pubblicato gratuitamente e viene pubblicizzato e promosso nelle fiere e nelle librerie: vorrei conoscere personalmente uno ad uno questi pochi eletti. Infine esiste l'auto-pubblicazione, tramite ad esempio http://ilmiolibro.kataweb.it/ o http://www.lulu.com/, ormai sempre più spesso utilizzata. In cosa consiste?. Ebbene, chiunque ha la possibilità, con una spesa variabile in base al numero delle copie, di vedere pubblicato il proprio libro e di immetterlo nel mercato online. Credo sia un'ottima scelta nel momento in cui tutte le case editrici a cui avete mandato la vostra opera vi hanno richiesto un contributo, eppure, in cuor mio, sento che talvolta è una scelta che svaluta l'autore, non perchè siano questi meno meritevoli ma perchè rimangono dispersi in una miriade di pubblicazioni talvolta davvero poco valide.
Il mondo dell'editoria è vario e variegato: io stessa ad oggi non saprei scegliere quale modalità utilizzare per la mia prossima pubblicazione. Invio a tutte le case editrici di Italia? Mi affido ad un'agenzia letteraria, sperando di trovarne una seria, che si occuperà, dopo l'avvenuto pagamento, di trovare per me un editore? Attendo pazientemente, sperando di essere nuovamente fortunata nel trovare una CE che mi pubblica gratuitamente o credo in me stessa investendo nell'auto-pubblicazione?
Una giornalista, l'altro giorno, mi ha chiesto tre aggettivi con cui avrei voluto descrivere la mia esperienza.
Tre aggettivi per spiegarle come mai avevo scelto di pubblicare gratuitamente.
Ho risposto "Coerenza, pazienza e fortuna".
Informatevi e scegliete infine quello che ritenete più giusto sia per la vostra opera sia per voi stessi. Prima di tutto viene la vostra persona.
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