venerdì 8 giugno 2012

RECENSIONE DI "Scrivere in una notte d'inverno" di Antonella Senese
















A partire dalla prefazione l'autrice mostra il suo essere al lettore descrivendosi come una persona malinconica e  insicura nel mostrarsi per la sua vera natura, spesso sofferente e silenziosa, che tramite la scrittura trova il giusto spazio nel mondo e lo sfogo personale.
"Scrivere in una notte d'inverno" è per me già un titolo esplicativo, vicino inoltre alla mia personalità: una raccolta di poesie venute al mondo con stili differenti, dai versi liberi che assomigliano a un reale flusso di pensieri ai versi rimati che mi hanno trasmesso l'emozione di una canzone.
Come spesso ho ripetuto per me le poesie acquisiscono significati differenti in base alle emozioni trasmesse. L'autore scrive poesie per trasmettere una propria sensazione o pensiero e non sempre questo è lo stesso che arriva al lettore: un desiderio, se non una necessità, immenso di essere compresa al di là degli schemi e degli stereotipi; una volontà smisurata di essere guardata negli occhi ed essere recepita senza bisogno di spiegazione alcuna; un bisogno incalcolabile di un porto sicuro dopo una vita di insicurezze troppo cresciute per essere spazzate via.

Questo è stato per me "Scrivere in una notte d'inverno" di Antonella Senese.

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