sabato 7 luglio 2012

RECENSIONE "TEMPI TERRIBILI" di S.Duma












340 pagine mangiate, masticate e divorate in un giorno, ma qualcosa ancora devo digerirlo o forse non lo digerirò mai. "Tempi terribili" mescola generi, stili ma soprattutto il mondo reale e il mondo onirico tanto che non sai più distinguerli e una parte di me forse è rimasta nel surreale. Etichettarlo all'interno di un genere, a lettura finita, ha il gusto di un'assurdità - thriller, noir, giallo o semplicemente un insieme di tutto ciò? - senza tralasciare la narrazione che avviene in prima e in terza persona con sprazzi di genialità nell'inserimento di sceneggiature e discorsi da web con tanto di "orrori" ortografici e grammaticali. Il tutto inserito in un intreccio narrativo ben strutturato che nonostante la complessità risulta sempre chiaro al lettore: Gesù Cristo, personaggio dal nome alquanto blasfemo e accusato di efferati omicidi, conosce lo Scrittore, del quale sapremo il nome solo al termine, e dal loro incontro avrà inizio una storia a tratti evanescente e a tratti completamente tangibile. Insomma, i "Tempi terribili" sono arrivati e nessuno può salvarsi: non può salvarsi Jo Mantra, membro di una rock band, e non può salvarsi la Venere Supersonica, voce di una band alternativa. Sarà Gesù Cristo a regalare loro la salvezza? E lo Scrittore quanto arriverà a comprendere di ciò che sta accadendo intorno a lui? Mondo reale e immaginario si mescolano, fino a diventare un tutt'uno. O un tutt'uno sono sempre stati essendo questo poi  il lavoro dello Scrittore.

"I tempi terribili arrivarono ufficialmente non appena finii di fare sesso con Gesù Cristo, però non lo sapevo ancora e di conseguenza, non provai particolare agitazione. Mi limitai a restarmene disteso a letto, concentrandomi sugli ultimi residui di piacere che mi estasiavano, mentre lui si faceva la doccia."


Un romanzo che già dalle sue prime righe mostra le essenze del suo essere.
Un autore oltre modo abile nella scrittura; un vero scrittore a differenza di chi si affibbia tale sostantivo senza poi saperlo portare addosso nella sostanza.

Scrivere una recensione di un libro ineccepibile è complicato perché vorresti semplicemente invitare tutti a leggerlo.



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