venerdì 24 agosto 2012

RECENSIONE DE "Il cavaliere d'Africa" di Ilaria Goffredo




Leggendo la biografia della scrittrice Ilaria Goffredo si può già ben comprendere quanto questo suo romanzo sia particolarmente intenso e vissuto. Ma facciamo un passo indietro.

Selene, studentessa di Martina Franca, grazie ai suoi studi e al progetto Compagni di Malindi, si trova a poter trascorrere quindici giorni in Kenya, presso l'istituto Saint Francis Xavier, dove lavorerà come volontaria ed insegnante d'italiano. Qui incontrerà Edward, giovane professore, del quale si innamorerà perdutamente e dal quale sarà anche profondamente ricambiata. Le giornate di Selene saranno dunque scandite da lezioni, amicizie, amori e anche dissapori in una terra lontana da casa che lei saprà amare come sua. Lascio la scoperta della trama al lettore, sottolineando però l'intensità della vita quotidiana della protagonista tra giochi e risate ed attimi invece molto più riflessivi, in cui lei stessa comprenderà le fortune della sua vita in Italia, tornando nel suo paese profondamente cambiata.

"Il cavaliere d'Africa" non è però solo una storia d'amore ma una vera e propria descrizione del Kenya, della sua cultura, delle sue tradizioni e - ahimè - della sua povertà. E' un romanzo ricco di descrizioni particolareggiate che riescono a trasportare il lettore nei posti descritti e soprattutto lo rendono partecipe: leggendo il libro mi sono infatti soffermata più volte sulle descrizioni di strade, edifici, mercati e spiagge, rendendomi conto per prima della grande differenza tra la povertà della popolazione e la ricchezza dei grandi proprietari data dal turismo. Effettivamente considerando il romanzo nel suo complesso ho considerato la storia d'amore tra Selene ed Edward come secondaria, nonostante venga descritta pienamente e nonostante sia sempre spunto di riflessioni proprio perché in molte parti riproduce le differenze tra la cultura e il paese kenyota e quello italiano.

Alcune descrizioni, che non ho trovato fondamentali, possono forse distrarre il lettore ma credo siano specchio preciso dell'importanza di questo viaggio per l'autrice che ha voluto riportare su carta ogni attimo della sua esperienza. Particolarmente graditi i dialoghi contenenti parole in inglese e soprattutto in swahili sia per calarsi meglio nella storia sia per conoscere anche solo alcune parole di una lingua così poco conosciuta eppure così affascinante.

Il libro è acquistabile sia in versione e-book sia in versione cartacea in tutti i bookstore.






Nessun commento:

Posta un commento