"Le parole che restano" di Antonella Senese è uno di quei libri che per contenuto e spessore andrebbe riletto più volte, non per la lettura di per sé, gradevole e scorrevole nonché corretta in ogni sua parte, realmente adatta ad un pubblico vasto, quanto per ciò che un lettore dovrebbe rilevare oltre alle parole scritte. Insomma, in un'epoca in cui i lettori sono troppo pochi e quei pochi si definiscono onnivori bisognerebbe trovare il tempo di fermarsi sulla lettura più a lungo e più profondamente.
Chiara ha ventidue anni quando decide di partire per Dublino, dopo una vita passata tra sensazioni di malessere e d' inadeguatezza, per ricostruire la sua esistenza e trovare finalmente il suo posto nel mondo: abbandonata dalla madre quando aveva cinque anni e cresciuta con il padre e con il fratello a Napoli, Chiara lentamente si isola dal mondo circostante portando con sé le paure, le difficoltà, le mancanze e i dolori vissuti. In una situazione resa ancora più complessa dall'ansia e dagli attacchi di panico, sceglie di cambiare vita fuggendo da una città che la opprime: a Dublino ricomincerà a vivere e conoscerà l'amore con Simone, compagno universitario, giunto sino a lì solo per lei. Tutto sembrerà evolversi per il meglio fino a quando il passato drammaticamente tornerà nel presente di Chiara.
Il personaggio di Chiara non può lasciare indifferenti, non solo perché protagonista quanto per la sua descrizione psicologica: Chiara è una persona forte nelle sue debolezze, o che almeno tende ad esserlo di fronte agli altri lasciando per sé i suoi pensieri più intimi siano questi positivi o negativi; Chiara affronta in un viaggio solitario i suoi malesseri mostrando coraggio nelle sue lunghe introspezioni, fino a quando effettivamente non riuscirà lentamente a conoscersi e ad affrontare anche quegli attacchi di panico che troppo spesso hanno condizionato la sua vita. Un personaggio da osservare, ben diverso dai protagonisti quasi superficiali che si trovano altrove. Se mi chiedete com'è Chiara fisicamente non lo saprei dire, proprio perché non è un personaggio che dev'essere nelle vostre menti ma è un personaggio che è.
Un libro consigliato a tutti i lettori che vogliano approfondire tematiche complesse, andando oltre alle parole scritte. In questo caso, il titolo non potrebbe meglio definire l'essenza di questo romanzo.
Ho letto anch'io questo libro, mi trovo perfettamente d'accordo. Una buona e bella lettura.
RispondiEliminaQuesto libro mi incuriosisce molto, l'ho messo nella lista dei libri da leggere =)
RispondiEliminaBrava Francesca..non te ne pentirai..anzi, se fai un salto sul sito della casa editrice magari troverai altro per i tuoi gusti ;)
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