Il
Cafonal è la rubrica del sito Dagospia
dove vengono pubblicate le foto più ridicole e terrificanti delle feste della
Roma Bene. Politici che mangiano con le fauci spalancate, vip con la faccia
devastata dal botulino, nobildonne che si atteggiano festanti come la più
sguaiata delle vajasse. Questi baccanali degli orrori, queste cene a metà tra l’atroce e
l’esilarante, sono diventati la più vivida immagine dell’Italia degli ultimi
due decenni. Lo stesso si prefigge di fare questo libro: narrare la vera
trucida e tragica essenza della nostra odierna realtà tramite una cenone.
Naturalmente natalizio.
Naturalmente natalizio.
PRESENTAZIONE: Alessandra è fine intellettuale progressista,
erudita lettrice, appassionata cinefila, arguta ed impegnata cittadina. Peccato
che nonostante queste splendide credenziali e il suo sfolgorante cervello sia
stata messa alle porte dall'università dopo aver denunciato per molestie
l'ordinario maniaco sessuale di Economia Politica, suo padre sia scappato con
un transessuale in Brasile lasciando in mutande lei e il resto della sua
famiglia, per campare faccia la commessa in una libreria e viva ancora in casa
con sua madre. Dall'altra parte c'è la cugina di Alessandra, la figlia dello
zio materno Vincenzina, detta Vicky. Lei invece è appassionata di film di
Pieraccioni, va pazza per i tacchi a spillo e le montature di occhiali con il
logo sbrilluccicante di Dolce & Gabbana in bella evidenza, il suo libro
preferito è il libretto di istruzioni del suo cellulare, pensa che i politici
siano tutti ladri, che la politica sia una cosa brutta, sporca e cattiva e
quindi è meglio non interessarsene per niente. Nonostante ciò lei è una delle
persone più in vista della città: svolge la professione di medico in ospedale
presso il reparto dove suo suocero è primario, è sposatissima con un altro
medico che lavora nello stesso ospedale, ha una casa di proprietà compratale
dal padre, anche lui medico, soprattutto primario e da sempre impegnato in politica
dalla parte più giusta, a seconda dei momenti. Tutto questo alla faccia di
Alessandra, del suo spessore intellettuale e dei suoi sogni, tutti miseramente
traditi, mentre di pari passo la vita di Vicky spiccava letteralmente il volo.
Tutto questo soprattutto sbattuto davanti ad Alessandra per la festa comandata
per eccellenza, il Natale, che la nostra protagonista è costretta a passare a
casa dei suoi zii materni, riducendosi ogni anno per l'alto grado di rodimenti
a mangiare cotechino affogato nel Maloox per i bruciori di stomaco. Tuttavia,
proprio quando la vita di Alessandra pare ferma ad un punto morto, la nostra
eroina viene a conoscenza di un segreto che, se svelato, devasterebbe la vita
perfetta di Vicky. Forte di questa minaccia, organizzerà una vendetta grandiosa
nei confronti dell'odiata cugina e di tutto ciò che per lei rappresenta.
RECENSIONE (a cura di Adriana Pasetto):
Esistono ottimi e pessimi libri, opere più o meno coinvolgenti, e poi esiste "Cafonal Natalizio" e i libri a lui attigui: sarcastici, ironici, dissacranti e così immensamente veritieri da riuscire a far sorridere, divertire e riflettere al tempo stesso. Una giovane autrice capace di auto-ironia e infine di auto-critica; una protagonista capace di sopravvivere in una realtà così distante dal suo essere, senza perdere di vista i propri ideali, anche quando questi non portano a nulla; un'opera capace di descrivere brevemente ma in modo completo uno spaccato di Sicilia attraverso gli anni. Da sottolineare però l'evidente uso del sarcasmo come critica ad una società troppo spesso avvezza al perbenismo, alla superficialità e all'esteriorità, osservata con gli occhi di una giovane donna, acculturata più di molti ma non per questo superba. Gradite citazioni cinefile e musicali all'interno di un manoscritto geniale.
Per chi ricerca continuamente nelle librerie italiane l'ultimo libro per godere di una lettura serale e gioviale, ebbene, questa è l'opera giusta.
BIOGRAFIA: Ester Nobile nasce a Brescia il 5 marzo del 1985. Le
piacerebbe dire che è nata lo stesso giorno di Pier Paolo Pasolini, ma i suoi
avvocati glielo sconsigliano perché rischia la denuncia per diffamazione e calunnia
da parte degli eredi.
A tre anni si è trasferita da Brescia a Catania; a sei da Catania a Ragusa,
luogo dove ebbe a crescere e a deprimere fino ai diciotto. Raggiunta la
maggiore età ha deciso che era ora di vivere esattamente come i suoi miti letterari
e si è messa a vivere in quanti più posti possibili: Roma, Bologna, il Belgio,
gli Stati Uniti. Poi quando ha finito i soldi è tornata a Ragusa, perché tutto
sommato tra i luoghi in cui è stata è quello dove deprimersi le costa
esponenzialmente di meno.
Non ha mai pubblicato nulla, né ha mai vinto una beneamata ceppa. Difatti si è sempre scocciata di partecipare ai vari concorsi letterari, dato che non ha ancora capito come cavolo si fa a raccontare qualcosa in 4000 battiture spazi compresi. Soprattutto non ha capito come diavolo si fa a realizzare un bel racconto avendo come tema la parola orologio o balaustra.
Le piacerebbe anche tantissimo dire che il suo stile è fortemente influenzato dal contributo di importanti scrittori come Nadine Gordimer, Doris Lessing, Ernest Hemingway, George Orwell. Invece sarà onesta e dirà la verità. Se ha finalmente imparato a scrivere qualcosa che non facesse più venire solo la voglia di gettare una secchiata di acido muriatico in faccia al vicino di casa, è grazie ad una misconosciuta quanto geniale fumettista americana, Miriam Engelberg.
Non ha mai pubblicato nulla, né ha mai vinto una beneamata ceppa. Difatti si è sempre scocciata di partecipare ai vari concorsi letterari, dato che non ha ancora capito come cavolo si fa a raccontare qualcosa in 4000 battiture spazi compresi. Soprattutto non ha capito come diavolo si fa a realizzare un bel racconto avendo come tema la parola orologio o balaustra.
Le piacerebbe anche tantissimo dire che il suo stile è fortemente influenzato dal contributo di importanti scrittori come Nadine Gordimer, Doris Lessing, Ernest Hemingway, George Orwell. Invece sarà onesta e dirà la verità. Se ha finalmente imparato a scrivere qualcosa che non facesse più venire solo la voglia di gettare una secchiata di acido muriatico in faccia al vicino di casa, è grazie ad una misconosciuta quanto geniale fumettista americana, Miriam Engelberg.
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