martedì 17 gennaio 2012

GOCCE DI MERCURIO di Giuseppe Bonaccorso





Struggente malinconia, disagio esistenziale di chi, con progressivo disincanto, insegue i fantasmi del ricordo. 

Nessun abbandono idillico, gusto scabro della parola introdotta con un tocco quasi di trascuratezza. 
Eppure qualcosa si nasconde oltre l'amara constatazione e l'accettazione sgomenta del quotidiano: l'illusione di una presenza nel silenzio, l'effimera consolazione dell'abbraccio dei sampietrini, "...l'esplosione fugace del momento..."

Le descrizioni particolareggiate del paesaggio, i ritmi marcati e violenti riescono a riempire i vuoti della solitudine meditativa e a comunicare, per quella ineffabile alchimia della poesia, tutto lo smarrimento dell'uomo che cerca "...tra vecchie cianfrusaglie abbandonate..." dove 

"...Sogni gloriosi 
e strazianti cicatrici 
giacciono insieme 
nello stesso cesto..."



RECENSIONE (a cura di Adriana Pasetto): Una silloge poetica sintetica e gustabile, a tratti ermetica e avvolta in metafore e similitudini. Adatta anche ad un occhio meno avvezzo alla lirica, eppure così in bilico continuo tra componimenti più popolari e altri più nobili. La poesia arriva, seppure mantenendo il suo significato, ad ogni lettore in maniera differente, in base alla propria interiorità e sensibilità, ed io vi navigo all'interno per quello che è il mio essere: un viaggio nel ricordo e nella malinconia che questo provoca spesso; un tuffo nel passato che annebbia i sensi e smuove corde come fossero di violino; un rincorsa verso una mano che vorremmo vedersi tendere a noi, ma che attendiamo invano; una vista di arcobaleno, di tinte pastello, che lungo la strada si nasconde ai nostri occhi per poi rimostrarsi nel suo splendore; una danza di sorrisi nel cielo, tra nuvole di candide lacrime. E, in tutto ciò, riflessioni più o meno crude, che toccano spesso l'Uomo: "Perchè tutti i santi sono ormai morti, e tutti i morti sono sempre santi?".
Una raccolta di poesie che porta l'essere a fare i conti con il passato e le sue verità.




BIOGRAFIA :Giuseppe Bonaccorso è nato a Caltagirone (CT) il 28 Gennaio 1979 e attualmente vive e lavora a Roma.
Il 18 Aprile 2005 ha conseguito la laurea V.O. in Ingegneria Elettronica (Indirizzo: Controlli Automatici) presso l’Università di Catania, discutendo una tesi dal titolo "Sviluppo di un ambiente per l'analisi di segnali Magneto-Elettro-Encefalografici: risultati innovativi".
Il 7 Maggio 2007 ha conseguito il Master di II livello in Ingegneria delle Pubbliche Amministrazioni presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
Attualmente, oltre a svolgere normali attività lavorative, spinge il timone dei suoi interessi verso una sana e proficua produzione narrativa e poetica.










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