mercoledì 21 marzo 2012

INTERVISTA AD ANDREA LEONELLI







1. Andrea, poeta. Raccontati.

Andrea, ok. Poeta, parliamone… io provo a scrivere cose che sembrino poesie e apparentemente alle persone che le leggono piacciono, ma da qua a dire che sono un poeta, ce ne corre
Che dire di me: sono una persona immagino tormentata, ma mi tormento da solo, con le mie colpe, incertezze, coi miei dubbi. Coi miei vorrei e le paure.  Vivo sull’orlo del mio rasoio, e ogni tanto mi diverto anche a scuoterlo.
Sono un clown mancato, di quelli che ridono fuori e piangono dentro, mi mancano la parrucca e il naso, per il resto lo spirito c’è.
In compagnia sto volentieri e scherzo molto più che con piacere, tanto che a volte divento pesante perché esagero.
Quando scrivo mi ribalto, la parte nera cupa e triste, distruttiva tende a prendere il sopravvento e le mie “creature” sono quelle che potete leggere in giro… Sono cupe fosche e disperate, funeree. Dolorosamente intense. Gotiche.
Amo leggere, le persone intelligenti, i cibi saporiti, stare in casa, tenere i contatti via rete, promuovere scrittori emergenti e chiacchierare amichevolmente. Mi piace il mio lavoro anche se mi fa dannare e mi fa porre interrogativi (senza aver risposta). Mi piace la birra, mi piaceva fumare ma ho dovuto smettere, nonostante tutto sogno di fumare quasi tutte le notti e mi aspetto di svegliarmi in una camera piena di fumo e sensi di colpa (pure nel sogno).

2. La poesia è spesso vista come qualcosa di passato, ma il passato può tornare in auge o la poesia è costretta a modificarsi?

Domandone…
Secondo me tutto si evolve, e si deve evolvere. Come si evolve la lingua intesa come modo e mezzo di comunicazione, anche le espressioni artistiche devono modificarsi in funzione di questi mutamenti. La poesia si deve, e si è, modificata. Ci sono stati rivoluzionari del linguaggio poetico, evoluzionisti del verso. Gente ispirata che ha fatto cambiare rotta a una barca diciamo condannata a infrangersi sugli scogli. La poesia è in crisi, gli estimatori sono una nicchia, una minoranza.
Soprattutto la poesia è individuale. Per chi la scrive e per chi la legge. E non sempre si trovano d’accordo. Ognuno ha le proprie idee e i propri gusti e questo assicura una “biodiversità letteraria”

3. La tua prima opera "La selezione colpevole" è una silloge poetica cupa e dolorosa. Eppure vissuta con estrema consapevolezza. Descrivila ai lettori.

Un bel librettino con copertina nera, scritte rosse e ben due immagini una davanti e una dietro…
A parte gli scherzi, dentro c’è un distillato, una selezione appunto, delle strizzature della mia anima, del mio essere del momento in cui ho scritto ciò che sentivo. Ci ho messo dentro disperazione, tristezza, sogni e incubi. Desideri frustrati. No, non era un bel momento, ma anche se lo fosse stato quando scrivo difficilmente escono cose allegre.

4. Quali difficoltà può riscontrare un poeta nell'editoria moderna?

Gli stessi degli altri emergenti, tutti e anche qualcuno di più. Ora la poesia “non tira”, adesso vanno l’urban fantasy, il paranormal romance e il romanzo storico anche se già un po’ in declino. Vendono vampiri, licantropi e altre creature magiche. La gente ha bisogno di staccarsi dalla realtà e cosa meglio che sognare di farsi trasformare in un superessere immortale e succhiasangue o licantropico da una creatura come minimo bellissima, potente e affascinante, ah dimenticavo, praticamente immortale e innamorato follemente. Cribbio, lo vorrei anche io! Farmi mordicchiare da una affascinante lupa o da una pallida e mortalmente flessuosa vampira. Ma scherziamo? Altro che poesia, una bella fuga dalla realtà! Questo chiedono i lettori oggi, non troppo impegno che già è impegnativa la vita. E ripeto anche io amo le storie di vampiri et similia. Ci fuggo dal reale anche io, ma non le so scrivere e mi limito a mettere dei versi insieme.
Trovare un editore gratuito e che creda in te è una sfida più grossa dello scrivere un bel libro.
Trovarne uno con distribuzione e promozione forse in un libro di “paranormal writing”
Per fortuna ora ci sono i tipi di http://Evolutivepress.jimdo.com che aiutano gli emergenti ci fossero stati quando ho iniziato io…

5. Pregi e difetti della tua opera.

Pregi non so, forse l’intensità, il fatto di puntare direttamente all’obbiettivo senza tanti giri di parole e con molti molti pochi fronzoli…
Difetti: è un POD (print on demand) tutto fatto da me, ovvero editing, impaginazione, ritocchi, correzioni tutto in autonomia. Quanto c’è di buono è merito mio quanto è non buono è sempre colpa mia. non ho scuse da accampare ne’ colpe da addossare.
Posso però dire che a me  ha dato una gran soddisfazione. E anche le leggere le molte recensioni mi ha fatto immenso piacere.

6. Quali sono i tuoi progetti futuri? E' in uscita il tuo nuovo lavoro?

Il mio nuovo progetto, l’ultimo e più recente lavoro per ora è “Consumando i giorni con sguardi diversi” edito da EEE (http://www.edizioniesordienti.com) e uscito pochi giorni fa. Attualmente solo in ebook, valuterò poi l’opportunità di cartaceizzarlo, io amo l’elettronico ma cedo al fascino dello stampato.
Poi lavoro come ho detto assieme a http://Evolutivepress.jimdo.com per promuovere altri autori emergenti anche tamite il mio blog “Opinions on books” (http://aleonelli.blogspot.com).







3 commenti:

  1. "Consumando i giorni con sguardi diversi" è l'evoluzione naturale de "La selezione colpevole", il giusto proseguio che dal passato emerge per dirigersi verso un futuro, sicuramente altrettanto incerto e altrettanto cosparso di dubbi. D'altra parte, come diceva Pirandello: "Meglio avere dei dubbi che false certezze". Se Andrea, pur nutrendo le proprie perplessità, continuerà a regalarci questi meravigliosi e tormentati scorci della sua anima, offrirà a noi "scribacchini di vampiri" momenti di pura Poesia.

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  2. Porgo il collo e attendo il morso in segno di grazie :-)

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  3. Ringrazio Adriana per la possibilità di esprimermi che mi ha dato.
    Spero vi sia piacito leggerla come a me scriverla.
    se volete ne parliamo insieme

    Andrea

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