sabato 17 marzo 2012

L'ODORE DELLA FELICITA'" di Simonetta Mannino







RECENSIONE (a cura di Adriana Pasetto): 

E' un giorno di neve quello in cui Nina e sua sorella Ornella si ritrovano fuori casa della madre, preoccupate per lei che non risponde al telefono. E' un giorno di neve quello in cui Nina inizia a raccontare la sua storia: travagliata, dolorosa, cupa eppure cerchiata da un profondo rapporto d'amore con la madre. Una madre che, dopo aver subito gli abusi e le violenze da parte del marito, padre di Nina, stanca e sconsolata dalla vita, si rifugia nell'alcool e nei suoi sogni fatui. Una madre verso la quale Nina si sentirà sempre in colpa, perchè incapace ma anche impossibilitata nel salvarla e nel ridarle sul volto un sorriso ormai perso; una madre verso la quale Nina si rivolge in un'ultima straziante ma veritiera "lettera".

Nina così giovane eppure già così consapevole di quanto la vita possa essere avversa; Nina che si rifugia nei suoi sogni e provando a realizzarli scopre strade sempre più buie; Nina che ritrova sua madre in quei sogni fatui e che, a suo modo, ogni giorno sa accarezzarla ed entrare in lei; Nina che butta in pasto agli avvoltoi la sua anima pura e, senza rendersene conto, non saprà più uscirne. Perchè a Nina basterebbe una carezza d'amore, sincera, fatta col cuore, ma la vita di Nina ha scelto per lei e certamente non vuole aiutarla.

Un romanzo sincero, profondo e duro. Un romanzo che ti colpisce al petto, come un pugnale, e che ti stringe al collo quasi a soffocare. Probabilmente così si sentiva Nina, quotidianamente. Una ragazza, non ancora donna, ma che a fare la donna doveva obbligatoriamente giocare.
Un romanzo che certamente non lascia indifferenti (per mio personale parere soprattutto delle lettrici femminili) e che racconta con una durezza a cui non siamo più abituati quella che, purtroppo, per molte persone nient'altro è che la vita di ogni giorno. Ecco, un romanzo non necessariamente deve far sognare o viaggiare: a volte deve toccare, segnare, lacerare.

Un uso dell'italiano eccelso e uno stile narrativo invidiabile. 

Mi è rimasta una domanda chiusa in gola, Nina uno sguardo ti avrebbe potuta salvare?



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