martedì 23 aprile 2013

L'errore fa un libro? Riflessioni.

Spesso mi sono posta questioni riguardanti gli errori che si possono trovare nei libri, chiedendomi quanto potessero influenzare la bellezza di un romanzo. Sono sempre arrivata alla conclusione che qualche refuso - e parlo di refusi - o qualche piccolo errore (può scappare a tutti un sì senza accento o qualcosa di simile) non potessero rovinare completamente un'opera bellissima. Andando oltre al gusto personale. Un romanzo con una storia bella, interessante, ben scritto, scorrevole non risulterà quindi meno piacevole. Però parlo di  bei romanzi e non tutti scrivono opere degne di tale nome.

Oggi ho acquistato un romanzo di un autore emergente. Non conoscevo l'autore e per caso, frequentando le pagine Facebook di scrittura, l'ho notato mentre pubblicizzava le sue vendite: apro Amazon, scopro che è un self publisher, scorro le sue pubblicazioni e trovo un romanzo che potrebbe interessarmi. Lo acquisto e tre secondi netti dopo lo apro sul mio tablet.

(Ribadisco che personalmente non ho nulla contro l'autopubblicazione, specialmente nel momento in cui è una scelta ponderata dell'autore e non una via di fuga. Ribadisco che ho letto opere autopubblicate buone, alcune anche pregevoli, manifestando i miei commenti positivi e negativi tramite i siti on line senza mai nascondermi. Ribadisco anche però il concetto che scrivere un libro non è per tutti e che spesso anche i migliori necessitano di un aiuto professionale.)

Il mio tablet dice che fra un'ora e mezza finirò il libro, io credo ci metterò molto di più siccome ogni schermata che passa lo sconforto cresce sempre di più dentro me. Togliendo il fatto che la storia viene trattata un po' troppo superficialmente e che i protagonisti viaggiano su deduzioni chiare solo a loro, ciò che più mi ha colpita - in negativo - è la marea di errori che frase dopo frase continuano a riempire la storia. Da accenti mancanti ad accenti di troppo, da frasi davvero non scorrevoli e frasi mancanti di senso logico, da errori grammaticali a errori verbali, tralasciando sempre il fatto che viene un po' narrato al presente e un po' al passato. E mi dimentico di parlare dei dialoghi.

Qualche esempio?

'...gli ho tramortiti io..'
'..gli da una pacca sulla spalla'
'..non chiami a tua moglie?'
'..gli ho presi..'
'..e allora lui dice "......" e dunque lui risponde "..'

E ne sto dimenticando non so quanti. Contando che il libro è appena iniziato temo quasi nel proseguirlo.

Un libro, di qualsiasi genere, non solo dovrebbe contenere il minor numero possibile di errori ma dovrebbe rispettare almeno le regole nei dialoghi (virgolette o caporali e iniziali in maiuscolo) e magari, se non si chiede troppo, essere scritto in un italiano giusto e scorrevole - la punteggiatura questa sconosciuta. Se avete in mente una storia ma non sapete scriverla o se non siete certi di come vada scritta, informatevi e chiedete aiuto a persone esperte. I lettori, quelli veri, notano le mancanze in un'opera: sfatiamo il mito per cui basta che la storia sia decente.

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