venerdì 3 maggio 2013

Recensione 'Il diario di Isabel' di Isabel C.Alley

La recensione arriva un po' in ritardo e mi scuso.
















Ho conosciuto il romanzo tramite social network: giravo e rigiravo pagine di scrittori e di libri e me lo trovavo sempre di fronte, così ho deciso di contattare l'autrice per recensirlo. Molto onestamente le ho detto che solitamente i libri di genere fantasy non sono di mio gradimento ma che la copertina mi aveva in qualche modo attirata, o la parola diario mi aveva fatto pensare di trovarmi di fronte a qualcosa di diverso. Ho iniziato quasi subito la lettura poi l'ho interrotta e ripresa varie volte. Cerco di recensirlo onestamente, sottolineando nuovamente quanto io sia lontana dal genere, cercando dunque di essere obiettiva. La trama mescola il classico fantasy (una lei si innamora di un lui che ovviamente è un vampiro) e lo stile del vecchio, ma comunque apprezzato, telefilm Buffy - l'ammazzavampiri (lo guardavo e mi piaceva molto, ebbene sì).

Isabel è una studentessa universitaria: divide l'appartamento con l'amica Susy, vive una relazione a distanza e improvvisamente si innamora di Andrea, studente modello e figlio del suo padrone di casa. Andrea però si rivelerà un vampiro, una figura inquietante, che rovinerà la sua esistenza. A quel punto Isabel, amante di libri fantasy, deciderà di vendicarsi entrando a far parte delle Vampire Hunters, dedicandosi con estrema energia agli allenamenti sperando un giorno di uccidere Andrea.

Il romanzo, come si potrà ben capire, è scritto sotto forma di diario e la scelta è sicuramente stata almeno originale però sinceramente dopo un po' ho faticato a seguire il percorso. Isabel non è un personaggio che mi ha impressionata, non almeno in positivo, forse perché ai miei occhi è apparsa come una ragazza appena adolescente e poco più, mentre mi sarei aspettata altro da una ragazza ormai ventenne - può anche essere che abbia troppe aspettative io nei confronti dei ventenni. Il linguaggio usato è effettivamente molto semplice e lineare, proprio come ci si aspetta da un diario personale, condito da punti di sospensione e punti esclamativi - ripeto che è un gusto personale l'utilizzo di questa punteggiatura ma personalmente non lo gradisco molto - però a me è apparso il linguaggio di una ragazzina. In più, sebbene sia un 'diario', è pur sempre un romanzo da proporre a dei lettori: non so se l'autrice ha sottoposto il suo lavoro ad un correttore di bozze o ad un editor professionista e nel caso io glielo consiglierei.

C'è anche un tocco di erotico o meglio ci sono scene di sesso esplicite che onestamente non mi infastidiscono ma non mi dicono neanche molto - in generale.

Complessivamente credo che l'idea possa essere ottima, indipendentemente dal genere trattato, soprattutto a livello espositivo e stilistico, ma che sia un'opera su cui lavorare ancora.

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