martedì 25 giugno 2013

Recensioni farlocche sì, recensioni farlocche no.

Ho un profilo Facebook stracolmo di scrittori e aspiranti tali. Vedo scrittori, scrittori ovunque. O pseudo scrittori. O scrittori che si definiscono tali ma poi fondamentalmente non lo sono. La realtà è che a me piace leggere gli aspiranti scrittori - notare aspiranti - che sanno bene che scrivere per loro è una passione e un hobby e che sanno soprattutto riconoscere un limite, magari il loro, sostenendo appunto di poter fare errori e di non essere i nuovi Premi Nobel per la Letteratura (e credetemi che ce ne sono tanti). Il senso di tutto questo discorso lo capirete più avanti.

Su questo blog, nato un anno e mezzo fa, ho sempre recensito scrittori emergenti, esordienti o aspiranti; ho sempre recensito chi si definiva scrittore come chi semplicemente mi diceva che aveva provato a scrivere un romanzo; ho sempre recensito vari generi anche molto lontani dal mio gusto personale; ho sempre recensito libri editi anche da case editrici pessime e non mi sono neanche mai posta il problema nel recensire autori auto pubblicati. Questo blog per me è un hobby, tanto che a tratti o spesso ho dovuto lasciarlo e abbandonarlo - e ad ora sono ancora molto in ritardo con alcune recensioni - però ho deciso e scelto di recensire secondo una logica. Ho letto libri carini, simpatici, decenti, belli e anche libri illeggibili. Li ho portati tutti a termine e non ho mai 'distrutto' nessuno. Ho scelto di non farlo e di motivare sempre il mio gradimento o meno perché credo nei giudizi e nelle critiche costruttive. Quasi tutte le opere hanno almeno un aspetto positivo - anche se in alcune bisogna proprio cercarlo a fondo. Avere una recensione sul mio blog sicuramente non porta un'enorme visibilità, non rappresento una testata giornalistica nazionale, ma credo che nessun blog possa effettivamente dare grande pubblicità - magari tanti blog assieme però qualche vendita la fanno fare. Poi ho iniziato a frequentare anche io attivamente il mondo dei blogger, sia per far recensire il mio libro sia per dare spazio ad altre opere, e ho scoperto - mio malgrado - che ormai in molti, solo perché aprono un blog, si credono critici d'alto rango. E non credo se lo possano permettere visto che in molti non differenziano neanche la correzione bozze da un editing.

Ma procediamo. Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere differenti articoli e opinioni riguardo alle recensioni - in particolare sul sito Amazon - e sullo scambio di opinioni favorevoli tra vari blog - sotto la spinta di un determinato editore piuttosto che di un altro. Analizziamo quindi questi due punti:

- la questione riguardante gli scambi di recensioni positive si era già alzata e innalzata ai tempi fortunati de Il mio libro, ove si può benissimo notare che libri sconosciuti di autori sconosciuti hanno una sfilza di recensioni a 5 stelle. 5 stelle sempre e comunque. All'incirca, sembra, stia avvenendo tutto ciò su Amazon: autori che si conoscono tra loro si 'aiutano' con qualche recensione particolarmente positiva così come altri autori 'invidiosi' cercando di affossare con qualche recensione particolarmente negativa, e così via. Nulla poi di così grave, mi viene da pensare, anche perché spesso le recensioni 'truffaldine' arrivano da account 'truffaldini' che sono facilmente rintracciabili. Le recensioni oneste, che siano positive o negative, si notano subito perché contengono MOTIVAZIONI.

  P.s: vorrei ricordare a tutti gli utenti Amazon che a volte l'impaginazione del formato digitale di un libro è errata perché lo è effettivamente mentre altri piccoli errori sono dovuti alla conversione del file - se non addirittura al malfunzionamento del proprio reader - effettuata non da editori o autori ma da Amazon stesso.

-  davvero i blogger recensiscono positivamente su richiesta? E cosa guadagnano? Si fanno pagare? Si fanno regalare libri? E io (stupida?) che non ho mai chiesto nulla. Non volevo crederci. Non volevo crederci perché credevo che per chiunque avere un blog fosse un hobby e che fosse bello averlo proprio per la libertà espressiva. Poi ho effettuato un piccolo tour di alcuni piccoli blog che si occupano come me di cade editrici piccole e di autori sconosciuti e...è per lo meno bisogna ammettere che è strano che l'intero catalogo di una casa editrice piccola sia considerato sempre e comunque meritevole di lodi infinite. E che mai, e poi mai, un solo libro contenga un errore. Ok, ci sono 'giri e raggiri' davvero. Insomma, un intero catalogo potrà anche piacerti nel suo globale, perché no, ma che siano sempre opere così fantastiche..a me il dubbio viene. Tranquilli, ho letto in giro che è un sistema utilizzato anche da case editrici grandi: io ti regalo il libro e te mi fai una sviolinata.

Le recensioni farlocche dunque esistono, non neghiamolo. Però credo che la loro vita sia anche alimentata da alcuni autori, specialmente da quegli autori che non appena ricevono una critica sono subito pronti a gridare allo scandalo: non mentiamoci, esistono libri scritti male, libri colmi di errori ortografici o sintattici, e prima di gridare all'attacco personale bisognerebbe andare a rileggere ciò che si è prodotto. Lo dico da autrice, lo dico da persona che ha sempre sottolineato come non fosse una scrittrice ma una persona che scriveva per hobby: il mio libro a qualcuno piacerà, altri non troveranno un senso per la sua esistenza, alcuni troveranno magari piccoli errori - spero non grandi - ma se qualcuno verrà a dirmi che non gli è piaciuto accetterò.

2 commenti:

  1. Ti do ragione e anzi t'invito: sii più cattiva.

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  2. Io ho un blog proprio di recensioni. Cerco il più possibile di essere obiettiva nei miei giudizi, perché credo nelle critiche costruttive. Non scrivo per demolire gli autori emergenti (anche perché molto presto spero di potermi annoverare fra quelli), ma per far capire come si possa migliorare seguendo dei semplici consigli. Uno scrittore - specie gli emergenti - non è un automa perfetto che scrive libri perfetti: è una persona con dei difetti che si possono notare anche nella scrittura.
    Sono ancora molto giovane e forse i miei giudizi non sono perfetti, né ho la pretesa che lo siano, ma cercano di essere obiettivi. E se un giorno riuscirò a pubblicare, spero di ricevere anche critiche negative (motivate naturalmente!), che mi spieghino dove sbaglio e mi spingano a correggermi e a fare meglio.
    Certo che svendere il proprio lavoro di critica per avere un libro gratis mi sembra abbastanza squallida come cosa. E non capisco proprio con che coraggio la gente riesca a farlo...

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