giovedì 8 dicembre 2011

LA VENDETTA DEI PIRATI di Emanuela Ruggeri



TRAMA:


 Mila Ligte è la figlia del pirata più temuto dei sette mari. Fin da piccola sogna di poter seguire le sue orme ed entrare a far parte della ciurma della Drago Rosso, la nave dove è cresciuta; ma essere un pirata significa cancellare definitivamente ogni forma di pietà, non è una cosa per donne. Quando, però, il padre di Mila viene ucciso da Occhio Avvelenato, suo acerrimo nemico, la ragazza giura vendetta e, assieme al fratello e al suo amico Jimmy, tenterà di ritrovare il Marchio Oscuro per regolare definitivamente i conti con il suo capitano. Amori, tradimenti e grandi emozioni, per un romanzo avventuroso e appassionante: La vendetta dei pirati rielabora il fascino senza tempo del lupo di mare e lo rilegge in chiave moderna, aggiungendo un pizzico di femminismo e di romanticismo.


INCIPIT: 

Un grido riempì la grande cabina del bastimento, illuminata soltanto da una lanterna e dalla luce del sole che filtrava dai fori sulla chiglia. Per via delle onde la nave oscillava e questo faceva sentire terribilmente male la signora Ligte, che urlò di nuovo, divincolandosi sul tavolo su cui era sdraiata; la sua mano strinse la presa su quella della donna che la vegliava. Sentiva il sudore scendere sulla fronte e sugli occhi, ovattandole la vista. Le sembrava che il suo corpo si stesse spezzando in due: provava fitte al ventre così lancinanti che per un attimo desiderò di morire. Nel frattempo le persone che le erano attorno le parlavano, ma lei non ascoltava nessuno. Il dolore e la sofferenza la paralizzavano. «Coraggio! Un altro sforzo ed è tutto finito! Ci siete Wendy! È quasi fuori». Un dolore atroce le investì tutto il corpo, bloccandole ogni movimento, e lei ebbe solo la forza di piegare la testa all'indietro, mentre un grido di sofferenza agghiacciante fece tremare la nave. Dopo quell'ultimo sforzo, i dolori cessarono all'improvviso e la cabina si animò del pianto di un neonato. Sfinita ed entusiasta allo stesso tempo, la donna alzò lo sguardo sul medico che l'aveva aiutata a far nascere il suo bambino: teneva tra le braccia il piccolo, sporco di sangue. «Brava!» si complimentò la donna che era stata al suo fianco per tutto il tempo. «È un maschio o una femmina?» chiese Wendy all'uomo: quel particolare le premeva più di ogni altra cosa. Lui la guardò incerto, quasi esitasse a parlare, ma poi si decise a rispondere. «Femmina... ma è bellissima. Somiglia a voi, signora Wendy». La donna non riusciva a crederci: sentì un grosso peso sullo stomaco e per un attimo temette che i dolori le fossero ripresi. Benché avesse sperato che ciò non accadesse, sorrise e pregò che le fosse messa in braccio sua figlia. La guardò bene e pensò che in effetti era la bambina più bella che avesse mai visto. Successivamente i suoi pensieri si rivolsero al marito, il capitano Ligte: di certo lui non avrebbe mai accettato di essere il padre di una bambina. Giacomo Ligte, capitano della Drago Rosso, sedeva alla sua scrivania di legno intagliato, attendendo che qualcuno gli portasse notizie di sua moglie e di suo figlio. Il capitano era un omone dai capelli lunghi, ricci e neri e dai baffi all'insù; aveva il naso molto accentuato e gli occhi freddi, che gli conferivano uno sguardo severo e accigliato; il tono della voce era potente e capace di intimorire chiunque. Impaziente, faceva trascorrere il tempo controllando una mappa, distesa sul tavolo e illuminata da una candela. La Drago Rosso si trovava sulla riva dell'isola Mannatas, ai Caraibi. Era piuttosto nervoso e, nonostante avesse cercato di distrarsi, non faceva altro che guardare, pensieroso, un punto fisso davanti a sé e sperare affinché il bambino che stava per nascere fosse un maschio. Attendeva da più di un'ora e, visto che nessuno ancora era giunto a dargli notizie, pensò di verificare personalmente come stesse procedendo il parto. Uscì dalla cabina, si fece spazio tra i suoi uomini, che stavano mangiando, e raggiunse la stanza dove il medico operava e curava i feriti. Si trattava di un piccolo quadrato, attrezzato con un tavolo di legno e un mobile, su cui erano poggiati gli attrezzi per le operazioni, e separato dal resto della nave da un telone chiazzato di sangue rappreso. Il capitano scostò la tela e fece ingresso nella piccola 'sala operatoria'. Sua moglie era distesa sul tavolo e la sua amica Sarah le stava porgendo un boccale d'acqua. Il medico era seduto in un angolo e teneva in braccio il neonato.



BIOGRAFIA:

Emanuela Ruggeri è nata il 7 Maggio del 1990 a Roma, dove vive tuttora. Diplomata al liceo classico, studia Letteratura e Linguistica italiana alla Facoltà di Lettere. Scrive romanzi da quando era molto piccola e da sempre il suo sogno è quello di diventare una brava scrittrice. "La vendetta dei pirati", edito dal Gruppo Albatros, è il suo primo romanzo pubblicato.


""La vendetta dei pirati" nasce quando avevo solo dodici anni. Dopo sette anni, ho pensato di riprendere in mano le bozze e di correggerle, scrivendo nuovi capitoli, creando nuovi personaggi e migliorando lo stile. Il lavoro di correzione è durato un anno. Amo le storie sui pirati e le avventure in mare: per quanto dura e pericolosa, la vita del marinaio mi ha sempre affascinata. Il mio sogno più grande è quello di diventare una brava scrittrice e spero con tutto il cuore di emozionare i lettori con le mie storie."








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