mercoledì 7 dicembre 2011

VOLTARE PAGINA di Tiziana Cazziero


TRAMA: 

"Janny Garin è una giovane donna in carriera che in procinto di sposarsi vede la propria vita capovolgersi, e tutte le certezze che ha nutrito fino a quel momento sgretolarsi.

Siamo a Richmond negli Stati Uniti, Janny è un’affascinante donna in carriera che vive ancora con la madre, con la quale ha creato un rapporto simbiotico soprattutto dopo la prematura morte del padre, avvenuta quando era solo una bambina. John è un ex militare che gestisce con il socio e amico Robert, un’agenzia di security. 
Il suo passato è ombrato da una tragedia che ha segnato la sua vita e nonostante la nuova attività lo appaghi, questo non gli impedisce di vivere sempre in nome del rischio e del pericolo. In queste pagine i veri protagonisti sono i sentimenti sotto tutte le sue svariate forme. 
Amore, passione e avventura uniscono i destini di un uomo e di una donna che s’incontrano in un mondo di corruzione e di violenza, in cui Janny suo malgrado, rimane coinvolta. 
Il destino riserverà numerose difficoltà che li allontaneranno, e proprio quando gli ostacoli sembrano superati, ecco che ancora una volta il fato farà il suo ingresso trionfale, rimescolando tutte le carte e mettendo ancora una volta a dura prova e a rischio le vite stesse dei due amanti. 
Riusciranno Janny e John a vivere il loro amore? Janny riuscirà a chiudere i conti con il suo passato? Sposerà Mark, il suo storico fidanzato nonostante riecheggi nel suo cuore il suono di un amore lontano?"


INCIPIT: 

“Buongiorno mamma.” 
“Buongiorno a te signorina, ma non è un po’ tardi 
stamani?” 
“Sì, lo so, è solo che…” 
“Hai lavorato fino a tardi anche ieri sera, non è così?” 
La rimproverò la madre. 
“Sì… però ho finito, così oggi durante il consiglio 
d’amministrazione potrò finalmente illustrare il mio lavoro, e ti prometto che da stasera andrò a letto ad un’ora 
decente, ok?” Rispose Janny prontamente. 
“Io rimango comunque dell’idea che stai lavorando un 
po’ troppo.” La schernì la madre. 
“Mhhhmmmm! Che profumino, che cosa mi hai preparato per questa mattina?” 
“Non lo riconosci?” 
“O sì, credo proprio di sì… questi sono i tuoi gustosissimi biscotti con crema al cacao!” Esclamò. 
“Succo d’arancia, fette biscottate con la mia marmellata agli agrumi e, la tua colazione è pronta.” Finì la madre. 
“Colazione italiana.” Commentò Janny. 
“Già, oggi avevo voglia di cucinare italiano.” 
“Sì mamma, non ho dimenticato che giorno è oggi. E’ 
il compleanno di papà. Il profumo della cucina italiana 
che aleggia in casa, mi fa sentire molto vicina a lui.” Aggiunse con rammarico. 
Il padre Giorgio era morto molti anni indietro nel 
tempo, in seguito ad un tragico incidente stradale quando Janny era solo una bambina, ma il ricordo di lui, era 
rimasto sempre vivo nelle sue memorie. Janny nonostante oggi fosse una donna adulta, e sebbene dovesse sentirsi felice e appagata, perché ormai prossima al matrimonio, percepiva un lieve pizzico di tristezza, che la colpiva 
all’interno del suo cuore, pensando a quel giorno ormai 
tanto vicino. Si vedeva già davanti all’altare, il suo fidanzato ad attenderla e accanto a lei, il vuoto. Quel vuoto di 
un affetto mancato troppo presto, il vuoto di un padre, 
che nel giorno più bello della sua vita non sarebbe stato 
lì a condividerlo con lei. 
“Grazie di questa bella e gustosa colazione italiana 
mamma, quasi quasi non mi sposo più!” Disse scherzando cercando di spezzare l’atmosfera improvvisamente 
angustia. 
“Janny:... ehm…” 
“Mammina rilassati, lo sai che non vedo l’ora, è solo 
che... mi mancherai, e forse... farai bene a continuare a 
prepararmi la colazione anche quando sarò una donna 
sposata, perché potrebbe succedere che decida di passare di qui di tanto in tanto prima di andare in ufficio!” 
Continuò. 
“Oh piccola mia anche tu mi mancherai.” Aggiunse 
subito Evelin. 
La verità era, che ormai mancavano pochi giorni a 
quel fatidico sì, e alle due donne rimanevano ancora pochi giorni da trascorrere insieme nella loro casa, e seppure inconsapevolmente, non erano pronte a 
quell’imminente evento che le avrebbe separate. 
La loro unione si era molto rafforzata in seguito al lutto che le aveva colpite. Janny si era attaccata a lei ancor 
di più. In Evelin aveva trovato non solo una buona madre affettuosa e premurosa, ma anche un’ottima confi-11
dente, una buona amica, la sua consigliera, sempre 
pronta ad ascoltarla nei suoi momenti di crisi, e a trovare le parole giuste cercando di darle i consigli migliori e 
più appropriati, ogni qual volta l’occasione lo richiedesse, semmai ne avesse avuto bisogno. 
Anche quando dichiarò di essere ufficialmente fidanzata con Mark, pur non condividendo a pieno la sua 
scelta, era rimasta la madre e l’amica che era sempre 
stata. Diverse volte si erano trovate a scontrarsi per via 
di quell’unione a suo vedere troppo precipitosa. In 
quell’uomo c’era qualcosa di sinistro che Evelin non riusciva a mandar giù tanto facilmente, qualcosa che ovviamente non appariva agli occhi della figlia Janny, che 
vedeva in Mark il miglior uomo che potesse trovare, non 
faceva altro che ripetere : 
- ‘Sarà un ottimo marito, il migliore che mai avrei sperato di trovare, vedrai sarò felice con lui. ’ - 
In verità forse cercava di convincere più se stessa che 
la madre, commozione e turbamento erano apparsi su 
entrambe il giorno in cui le aveva annunciato la data delle nozze. 
Il telefono suonò, riportando entrambe le donne momentaneamente assenti, alla loro realtà. 
Janny si precipitò a rispondere. 
“Pronto?” 
“Buongiorno futura signora Folk.” Disse una voce a lei 
familiare. 
“Ciao Mark.” Rispose titubante. 
“Spero tu sia felice di sentirmi.” Disse l’uomo. 
“Ma certo che lo sono, perché me lo chiedi?” 
“E’ solo che mi sembri un po’ strana, forse non avrei 
dovuto chiamarti a quest’ora del mattino?Ti ho disturbato?” 
“No, certo che no, ma che dici!” Sì affrettò a rispondere cercando di sembrare convincente. 
“E’ che mi stavo preparando per uscire e sì è già fatto 
abbastanza tardi, ma dimmi, come mai hai chiamato co-12
sì presto?” 
“Non posso forse avere il bisogno di sentire la voce 
della mia futura moglie?” Aggiunse sarcastico, ma subito 
proseguì senza dar tempo a Janny di replicare. 
“Ti chiamo per dirti che oggi dovremmo incontrarci a 
pranzo, dobbiamo ancora discutere di alcune cose, come 
per esempio del fotografo, ricordi?” 
“Accidenti! Dovevo incontrarlo ieri sera! Mi dispiace 
me ne sono proprio dimenticata, è solo che sono uscita 
tardi dal lavoro, e così… scusami Mark!” 
“Va bene non preoccuparti per questa volta sei perdonata, ti amo troppo per avercela con te, mah, ma dobbiamo vederlo oggi stesso. Poi c’è anche il fioraio che ci 
attende, aspetta la nostra conferma per le composizioni 
e una risposta per quegli alberelli che vuole mettere davanti all’altare, hai presente? E dobbiamo fare tutto oggi 
assolutamente.” Continuò rigido. Janny sapeva che 
quando usava quel tono, qualsiasi cosa avrebbe detto o 
fatto, Mark non avrebbe accettato nessuna replica, ma 
quella era una giornata importante anche al lavoro e doveva tentare… 
“Mark, io…. Non so se farò in tempo, ho una riunione 
molto importante a mezzogiorno, e sinceramente non 
posso dirti con certezza se riuscirò a esserci…. Insomma 
non so se farò in tempo...” Janny stava cercando di giustificarsi e di spiegare, ma l’uomo la bloccò prima che 
potesse continuare. 
“Ma Janny stai parlando del nostro matrimonio! Non 
vorrai dirmi che è meno importante delle tue riunioni 
spero?!” Disse l’uomo ancor più alterato e deluso. 
“No, non sto certo dicendo questo. Dico solo che potrei arrivare in ritardo, che poteri non riuscire ad arrivare in tempo, ecco tutto.” Cercò Janny disperatamente di 
replicare. 
“Janny ti aspetterò nel mio ufficio per l’ora di pranzo e 
dopo andremo ai nostri appuntamenti. Questo è tutto. 
Cosa credi anche io lavoro, o forse pensi che il tuo sia.

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