(ebook)
Franzo Gibuti è un individuo riflessivo e razionale
che progetta software per impianti di realtà virtuale.
Un venerdì sera, al termine di una giornata
faticosa e frustrante, Franzo prende l'ascensore nel palazzo in cui lavora,
pregustando un fine settimana di riposo e di svago. Ma per qualche ragione
inspiegabile, quando le porte dell'ascensore si aprono, invece di sbarcare al
piano terreno dell'edificio, Franzo si ritrova all'interno di un grande
albergo, in una città dell'India, dal nome a lui sconosciuto.
Da quel momento, Franzo viene suo malgrado
risucchiato in una situazione complessa e insidiosa, dove i servizi segreti,
una sanguinaria setta religiosa e un bislacco professore americano sono alla
ricerca di un manoscritto antichissimo, trafugato dal Museo di Storia della
città.
La successione degli eventi, all'apparenza
paradossali, sgretola le sue certezze, mette in pericolo la sua vita e gli
rivela una realtà inquietante, sempre in bilico fra ciò che i sensi
percepiscono e quello che invece detterebbe la ragione.
Quando Franzo si
ritrova di nuovo davanti all'ascensore del palazzo in cui lavora, scopre che il
mondo intorno a lui ha subìto significative trasformazioni.
Le vicissitudini
di cui è stato involontario protagonista lo hanno condotto attraverso alcuni
degli infiniti mondi paralleli nei quali si avverano tutti i destini resi
possibili dalle diverse concatenazioni degli eventi.
RECENSIONE EBOOKMANIA: «L'espressione del vuoto», dell'esordiente Mauri Di Giulio, è un classico romanzo d'avventura, con qualche incursione nella fantascienza.
C'è un po' di Salgari, soprattutto nell'ambientazione in un'India che immaginano tutti quelli che non ci sono mai stati, ma qualcosa ricorda anche il Crichton d Congo e Timeline.
Il protagonista, un certo Franzo Gibuti, lavora in una società che produce sistemi di realtà virtuale. Una sera prende l'ascensore per uscire dall'ufficio e tornare a casa, ma per qualche misteriosa ragione, quando le porte dell'ascensore si aprono, si ritrova all'interno di un grande albergo, in India, in una città grande ma sconosciuta, forse addirittura inesistente.
Da lì in avanti Franzo rimane imprigionato in una situazione all'apparenza irreale, ma allo stesso tempo gravida di insidie, perché viene coinvolto suo malgrado nella caccia a un misterioso manoscritto antico, che pare d'importanza vitale per i servizi segreti, ma anche per una sanguinaria setta religiosa e per un bislacco professore americano.
Così Franzo, nel tentativo di trovare una spiegazione ai paradossi che, con il trascorrere delle ore, sgretolano le sue certezze e mettono in pericolo la sua vita, intraprende un viaggio pieno di incognite lungo il Brahmaputra fino ai primi contrafforti dell'Himalaya, sempre in bilico fra ciò che i sensi percepiscono e quello che la ragione indurrebbe a credere.
La trama è intrigante e ricca di colpi di scena, la struttura narrativa tiene il lettore incollato alla pagina. Quando si arriva alla fine si ha la sensazione di aver fatto un giro sull'ottovolante e di essere tornati al punto di partenza, ma con qualche differenza rispetto all'inizio. E anche i personaggi potrebbero non essere più le stesse persone, ma loro copie che vivono in uno degli infiniti mondi paralleli nei quali si avverano tutti i destini resi possibili dalle diverse concatenazioni degli eventi.
Nel complesso «L'espressione del vuoto» è un romanzo italiano con tutte le carte in regola per aver diritto di cittadinanza in un genere di narrativa oggi dominato dagli autori stranieri.
BIOGRAFIA: Mauri Di Giulio è un architetto torinese che oggi
si occupa prevalentemente di urbanistica.
A cavallo fra gli anni '80 e '90, prima di
dedicarsi a tempo pieno alla professione di architetto, è stato attore di
teatro interpretando, tra gli altri, autori come Agatha Christie, Durrenmatt,
Ionesco e Garcia Lorca.
Negli anni successivi, abbandonato il palcoscenico,
ha mantenuto comunque un forte legame con il teatro, scrivendo con lo
pseudonimo di Mike Webb la commedia poliziesca «Brividi sotto il sole»,
un giallo interattivo con l'intervento diretto del pubblico, rappresentata nel
2001 ad Arona e a Torino nell’ambito della rassegna Delitti a Teatro.
«L'espressione del vuoto» è il suo romanzo
d'esordio.
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