PRESENTAZIONE ( a cura dell'autrice):
In questo libro che ho deciso di intitolare Il quaderno dei ricordi. affronto
diverse tematiche, in primo piano evince proprio la malattia HIV, non
medicalmente parlando ma ben si sotto un aspetto psicologico. Il tutto
ambientato nella fascia di età adolescenziale, perché? Secondo alcune recenti
statistiche, la fascia di età per la contrazione di questo virus si è abbassata
notevolmente. In questo libro troviamo quanto sia difficile da parte di un
giovane confidarsi con i propri genitori o, viceversa. Perché si sa, che per un
adolescente il gruppo di appartenenza passa in secondo piano cedendo il suo
posto alla cerchia di amici. Infatti, al giovane risulta sicuramente più facile
confidarsi con un proprio coetaneo piuttosto che con un proprio
familiare. troviamo anche l'odio, il rifiuto e se non addirittura
l'egoismo dal punto di vista di un adolescente. Non poteva poi di certo mancare
la sfera romantica, quindi le prime cotte, i primi baci e le prime e difficili
esperienze sessuali traumatiche che un adolescente vorrebbe dimenticare ma che
al contrario, invece dovrebbe conservare con molta cura proprio per il semplice
fatto che fanno crescere.
La protagonista di questo romanzo si chiama Angela, ha quindici anni e il suo unico difetto è quello di vivere di sole e stupide illusioni. Vede il mondo tutto a colori, senza neanche una piccola sfumatura di nero. Tutto questo però un brutto giorno cambia, proprio durante una serata tra amiche, Maria la sua unica amica le confida il suo terribile segreto, e cioè quello di aver contratto l'HIV tramite un rapporto non protetto avvenuto tempo addietro con un ragazzo da poco conosciuto. Questa confidenza, scatena in Angela un sentimento di odio, di rifiuto ed è in questo preciso istante che entra in gioco l'egoismo da parte sua. Perché invece di prendere in mano le redini di questa situazione decide di ignorare quasi completamente l'unica persona di cui fino a quel momento si era interessata e scappa. Questo, evince quindi quanto noi individui, adulti e giovani non riusciamo a oltrepassare le difficoltà, ma piuttosto decidiamo immediatamente di fare un passo indietro o, addirittura scansiamo il problema riportandocelo dietro poi negli anni sempre, comunque e ovunque. Solo dopo la morte dell'antagonista Angela comincia a reagire. Questo ci fa capire infatti quanto un aspetto traumatico possa aiutare un ragazzo, ma anche ad un adulto a crescere e quindi a migliorarsi.
Perché l'ho intitolato Il quaderno dei ricordi, piuttosto che il diario dei ricordi. Questa è di sicuro una domanda che vi starete ponendo nella vostra testa adesso. In questo libro non vi troverete delle date, non è scritto sotto forma di diario e quindi non sono delle memorie. Il titolo nasce dal fatto che Angela scrive sempre nel suo quaderno le proprie impressioni, le sue paure riguardanti il mondo che le circonda. Inconsciamente ho personificato il quaderno. Aspetto particolare questo, perché solitamente la personificazione la ritroviamo all'interno di una collana di poesie e raramente in un romanzo.
E' un libro adatto sia a grandi che a piccini e fa riflettere molto.
La protagonista di questo romanzo si chiama Angela, ha quindici anni e il suo unico difetto è quello di vivere di sole e stupide illusioni. Vede il mondo tutto a colori, senza neanche una piccola sfumatura di nero. Tutto questo però un brutto giorno cambia, proprio durante una serata tra amiche, Maria la sua unica amica le confida il suo terribile segreto, e cioè quello di aver contratto l'HIV tramite un rapporto non protetto avvenuto tempo addietro con un ragazzo da poco conosciuto. Questa confidenza, scatena in Angela un sentimento di odio, di rifiuto ed è in questo preciso istante che entra in gioco l'egoismo da parte sua. Perché invece di prendere in mano le redini di questa situazione decide di ignorare quasi completamente l'unica persona di cui fino a quel momento si era interessata e scappa. Questo, evince quindi quanto noi individui, adulti e giovani non riusciamo a oltrepassare le difficoltà, ma piuttosto decidiamo immediatamente di fare un passo indietro o, addirittura scansiamo il problema riportandocelo dietro poi negli anni sempre, comunque e ovunque. Solo dopo la morte dell'antagonista Angela comincia a reagire. Questo ci fa capire infatti quanto un aspetto traumatico possa aiutare un ragazzo, ma anche ad un adulto a crescere e quindi a migliorarsi.
Perché l'ho intitolato Il quaderno dei ricordi, piuttosto che il diario dei ricordi. Questa è di sicuro una domanda che vi starete ponendo nella vostra testa adesso. In questo libro non vi troverete delle date, non è scritto sotto forma di diario e quindi non sono delle memorie. Il titolo nasce dal fatto che Angela scrive sempre nel suo quaderno le proprie impressioni, le sue paure riguardanti il mondo che le circonda. Inconsciamente ho personificato il quaderno. Aspetto particolare questo, perché solitamente la personificazione la ritroviamo all'interno di una collana di poesie e raramente in un romanzo.
E' un libro adatto sia a grandi che a piccini e fa riflettere molto.
Mi chiamo Stella Ada Rossetti, e sono nata a S. M. Capua
Vetere il 14 Agosto 1990. Ho scoperto all’età di sedici anni il mio amore per
la scrittura solo grazie ad un mio amico. Nella mia testa mi sono sempre fatta
dei film sin da quando avevo soli sette anni forse perché trovavo difficoltà ad
approcciarmi con i ragazzi della mia età e quindi vivevo le mie tante
esperienze nella mia testa. Vivo a San Prisco, un piccolo paese della provincia
di Caserta, amante dell’architettura all’età di quattordici anni ho deciso di
mia spontanea volontà di intraprendere gli studi di Grafica Pubblicitaria
presso l’istituto E. Mattei dove mi sono
diplomata nel 2010. Per ovvi motivi il romanzo Il quaderno dei ricordi, l’ho
scritto in quattro anni, pubblicato da Aletti Editore.
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