venerdì 4 maggio 2012

CONIUGAZIONE SINGOLARE di Meth Sambiase

Bisogna essere vergini nell'avvicinarsi alla poesia. Bisogna essere candidi e vestiti di bianco per non sciuparla, rovinarla.
Così le parole, le mie, andranno forse ad intaccare una raccolta poetica sublime.

La poesia non può essere scritta da chiunque ma può essere letta e assaporata da tutti.

Componimenti in versi liberi, suddivisi principalmente in due parti: la prima di introspezione e la seconda di visione degli "altri". Una visione di se stessa tormentata e consapevole, con una capacità a volte dolorosa nel sapersi guardare dentro; passionale e cruenta, nel saper donare non solo il proprio corpo al dio amante. Una visione del "resto", del mondo esterno, disillusa e per questo incredibilmente reale nella narrazione degli angoli più bui dell'umanità, in cui si è persa ogni minima sacralità.

Un richiamo, continuo, alla Madre Terra, alla natura, intesa come primordialità, sia essa acqua o sia essa tra i seni di una madre. Una ricerca accurata nell'uso delle parole, nei riferimenti e nei richiami ad una storia precedente, lontana ormai da molti di noi. Un susseguirsi di parole che, talvolta leggiadre talvolta pesanti, sotto i nostri occhi si trasformano in forma.

Una conclusione, in dedica, al padre.

Questa è Poesia.

La silloge ha vinto il premio "La Vela D'Oro 2011" nell'ambito del Festival "Woman in art" vincendo così la pubblicazione.


1 commento:

  1. Posto i miei ringraziamenti con il cuore.
    Grazie.
    Altro sarebbe difficile dirti.
    Meth.

    RispondiElimina